Fassa fuori menù e il Festival del Puzzone
Amo la montagna, lo sapete. Soprattutto quest’anno che c’è stato un tempo bellissimo, la montagna ha regalato paesaggi e colori stupendi. Oggi vi parlo della mia prima volta in Val di Fassa (per il Fassa Fuori Menù), un luogo dove natura, paesaggi e sapori si mescolano dando vista ad un posto strepitoso.
Ci sono tantissime cose da raccontare sul weekend che ho trascorso in questa bellissima valle. Innanzitutto la manifestazione Fassa Fuori Menù, un festival gastronomico che vede i migliori Chef della valle (stellati e non) uscire dalle proprie cucine e cucinare nei vecchi fienili di Moena.
Cucinare fuori dalle proprie “mura” con delle cucine ambulanti non è certamente facile.
Mi è piaciuto tantissimo questo spirito di squadra ed il fatto di mettersi in gioco. Ho assaggiato piatti stupendi e ho apprezzato molto l’utilizzo, da parte di tutti gli Chef, dei prodotti del territorio.
Come potrete vedere dai piatti che vi racconterò non mancano i fiori e le erbe del luogo.
Trovo bellissimo che si sfruttino le risorse del proprio territorio perché alcuni fiori, alcune piante, si trovano solo qui e quindi i piatti diventano unici e speciali.
Questi sono i piatti che ho assaggiato in giro per i fienili di Moena:
– Ravioli con Puzzone di Moena, spinaci e speck dello Chef Stefano Ghetta, ristorante L Chimpl da Tamion
– Pasta con ragù bianco di funghi, ricotta affumicata e fiori dello Chef Paolo Naccardi, ristorante La Montanara
– Maialino alla brace di faggio, Chef Paolo Donei, ristorante Malga Panna
-Sacher cremosa ai lamponi e zenzero, ChefMartino Rossi, rifugio Fuciade
Le immagini credo che parlino da sole, sono stati tutti piatti davvero buoni.
Come vi dicevo, grande importanza hanno i fiori e le erbe del luogo. Visitando l’azienda agricola Fiores ho potuto assaggiare fiori e piante direttamente dal terreno. Sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla bontà del fiore rosso della Monarda, dal dragoncello con un vago sentore di anice e dalla salvia melone, una salvia profumatissima e dal sapore di melone.
Molto interessante è stata la visita al Caseificio di Predazzo che produce il puzzone di Moena. Si tratta di un caseificio sociale che produce quindi il formaggio con il latte dei soci. Per produrre questo formaggio DOP si utilizza solo il latte proveniente da capi allevati nelle tre valli limitrofe. Anche la stagionatura, di almeno 90 giorni, viene fatta all’interno del territorio.
Durante la stagionatura si va a tenere bagnata la crosta del formaggio, passandovi uno straccio umido di acqua tiepida.
Una parte del Puzzone viene fatto con il latte delle mucche di Malga. Si tratta di un formaggio più saporito e più pregiato.
Durante la Desmonteada si festeggia il ritorno dai pascoli delle mucche e nello stesso giorno si è tagliata la mitica prima forma di Puzzone di Moena.
Le mucche vengono vestite a festa e sono accompagnate dagli allevatori e da balli e canti folkloristici.
Tra qualche giorno vi racconterò della cena alla Malga Panna che merita davvero un racconto esclusivo, se passate dalla Val di Fassa è una tappa obbligatoria.
Se riuscite, fate il percorso sensoriale nel bosco. Si tratta di un percorso a piedi nudi a stretto contatto con la natura. Che esperienza pazzesca! Il terreno è gelato e si prova davvero una sensazione di libertà.
Il weekend si è concluso con una cena di Gala firmata dagli Chef e accompagnata da uno spettacolo di artisti locali e non.
Che dire, la Val di Fassa mi ha stregato e ovviamente anche il Fassa Fuori Menù. Conquisterà anche voi.
Le tue foto mi hanno aperto il cuore: amo la Val di Fassa da sempre, ci sono andata in vacanza per tanti anni consecutivi, ma da quando viaggiamo in camper non ci sono più stata a causa della scarsa recettività della zona nei confronti dei camperisti. Hai fatto davvero un giro bellissimo e quella foto scattata sul lungo fiume mi ha fatto ricordare le passeggiate in paese… meravigliose!
Un caro saluto 🙂
Che bello Tatiana, grazie! Spero di averti dato dei buoni motivi per tornarci.